Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

IN MARIA RICOMINCIA LA STORIA DELL’AMORE DI DIO

 

Ci fu un tempo nel quale l’uomo rovinò il giardino che gli era stato affidato e nel quale avrebbe potuto trovare la sua felicità. Avvenne in principio, cioè continuamente, secondo quella dinamica che è alla base della vita umana e che si ripete ogni volta di nuovo nell’esperienza del peccato. Da quel momento in poi, dal momento in cui cominciamo a costruire una storia di male, non potremmo fare altro che precipitare in un abisso sempre più profondo. A meno che qualcuno non afferri la nostra mano e ci impedisca di continuare a precipitare.  La storia infatti non può precipitare verso il male perché è nelle mani di Dio. C’è un momento, allora, nel quale la storia riprende il suo cammino verso il bene. Dio raddrizza le vie storte che l’uomo ha deciso di percorrere. Egli stesso entra in questa storia di male e la trasforma, facendosi vittima per un’alleanza che metta pace nella relazione con l’umanità. Questa storia nuova inizia nel momento in cui, avendo deciso l’incarnazione, Dio prepara questo evento, liberando Maria di Nazareth dalle conseguenze di quel primo tradimento dell’uomo nel giardino dell’Eden. La storia si rinnova, prende una nuova direzione. In Maria, Dio rinnova il suo amore per l’umanità. Dice alla sua sposa: ricominciamo da capo. E in Cristo la storia sarà ricapitolata!

L’immacolata concezione non è solo  un privilegio dato a Maria, ma è l’annuncio che Dio fa all’umanità di voler rifare l’alleanza che l’uomo ha spezzato. In Cristo l’alleanza è rinnovata, in Maria l’alleanza è proclamata. In Maria è anticipata perciò quella liberazione che dopo la risurrezione di Cristo si compie in ogni uomo per mezzo del battesimo. Maria è nuova creatura in vista di Cristo, come ogni uomo che viene battezzato in Cristo.

In questa storia di salvezza, ognuno può rileggere la propria vita. Tutti facciamo l’esperienza di precipitare in abissi da cui a volte ci sembra impossibile risalire, tutti possiamo essere tentati di pensare che è impossibile ritrovare la strada verso la casa del Padre, ma a tutti il Signore dice di non disperare, perché Egli viene ed è pronto a ricominciare la sua storia d’amore con ciascuno di noi.

 Il Vangelo ci insegna a leggere la storia come grembo di futuro, a non fermarci all’oggi: questo mondo porta un altro mondo nel grembo. La presenza del Signore non si è dissolta. Anzi, il mondo è più vicino a Dio oggi di ieri. Lo attestano mille segni: la coscienza crescente dei diritti dell’uomo, il movimento epocale del femminile, il rispetto e la cura per i disabili, l’amore per madre terra…

PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

  • Quale sguardo abbiamo sulla nostra storia? Uno sguardo di speranza o uno sguardo di rassegnazione?
  • Riusciamo a cogliere la bellezza del progetto di Dio su di noi, cioè la nostra vocazione ad essere lievito di fraternità universale come battezzati, sposati, lavoratori, professionisti, uomini del 21° secolo e di questo nuovo anno?
  • Maria ha sofferto e ha faticato a scoprire la grandezza e la bellezza della sua vocazione. Essa ha detto il suo Si ogni volta che il Signore l’ha illuminata con la Sua Parola. Riusciamo a vedere la fecondità e i frutti dei nostri Si anche quando sono difficili e impegnativi?
  • Quali Si impegnativi il Signore ci chiede in questo periodo?
What do you want to do ?

New mail

What do you want to do ?

New mail

Questa voce è stata pubblicata in Anno liturgico, Comunità e festa. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento