SALMO 31
Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia.
Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno.
Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
COMMENTO
Un lebbroso trova il coraggio di avvicinarsi a Gesù e quindi di infrangere la legge mosaica della separazione dei lebbrosi dai sani. Egli si inginocchia e manifesta così fede nella missione divina di Gesù. Inoltre dichiara di credere nel potere divino di Gesù di purificarlo, cioè di guarirlo e riammetterlo quindi alla normale vita religiosa dei credenti.
Gesù si commuove e mosso a compassione tende la mano e lo tocca, infrangendo a sua volta la legge mosaica della separazione tra puri e impuri. Solo in tal modo egli lo guarisce e lo“purifica”. Secondo la variante di alcuni manoscritti Gesù “si adira” prima di guarirlo. Che senso può avere tale ira? Dal contesto si può desumere che se da una parte Gesù è profondamente commosso, dall’altra è arrabbiato per la “durezza di cuore” della legge mosaica che emarginava un malato grave dalla vita sociale e religiosa proprio nel momento più difficile della sua vita!
La legislazione delle persone e degli oggetti puri e impuri era un cardine della legge mosaica. Tutti coloro che con colpa o senza si trovavano in una situazione di invasione indebita delle realtà sacre (es.contatto con il sangue) o in situazione di morte o di malattia contagiosa, diventavano separati da Dio e dalla comunità credente. Incontriamo qui una delle più gravi contestazioni della legge di Mosè da parte di Gesù. Per lui non esiste nessun oggetto o situazione che possa separare da Dio, eccetto il peccato dell’uomo. Dio è vicino ad ogni uomo ,anche peccatore, per offrirgli il suo perdono e la sua liberazione. La nuova alleanza del Regno di Dio non solo non esclude nessuno, ma è proposta di salvezza per tutti a cominciare proprio dai malati, gli emarginati, i poveri e gli ultimi. Gesù dichiara tutte queste norme “tradizioni umane” contrarie alla volontà originaria di Dio, poiché sacrificano la libertà e la dignità divina dell’uomo.
Prima di congedare il guarito Gesù lo ammonisce severamente (oppure: “lo rimprovera”). Dal contesto si può arguire che Gesù non vuole che sia divulgato il fatto, per timore di essere confuso con il messia potente atteso dagli ebrei. Non sembra invece che voglia rimproverare il lebbroso di aver creduto nella legge mosaica di purità legale.
Questa posizione riappare nella frase di congedo del lebbroso guarito: Vai dai sacerdoti del tempio e offri quanto prescritto dalla legge a testimonianza per (oppure davanti, oppure contro) di loro. Il contesto sembra coincidere con il terzo significato presente anche in Marco 13,9. Questa guarigione dovrà essere dunque un testimonianza contro i capi di Israele, che non accettano il Regno di Dio predicato da Gesù. Un Regno che abolisce parti intere della legge di Mosè come contraria alla volontà originaria di Dio!
Infine il lebbroso guarito si mise a proclamare (kerussèin) e a divulgare il fatto (logos) (o anche il messaggio). Egli quindi disobbedisce a Gesù, non va dai sacerdoti e prende a proclamare un Regno di Dio che predilige proprio gli impuri e gli esclusi…Marco usa qui volutamente due parole tecniche che indicavano la predicazione degli apostoli.
PER LA RIFLESSIONE PERSONALE E COMUNITARIA
1/ In ogni epoca le religioni, le culture e i sistemi sociopolitici erigono muri di difesa verso categorie di persone diverse dai più, pericolose, inaccettabili socialmente. Quasi sempre minoranze che diventano capri espiatori dei mali e delle paure collettive. Come cristiani sappiamo infrangere questi muri invisibili come ha fatto Gesù?
2/ I malati gravi, gli esclusi e gli emarginati sono i primi e i più pronti a riconoscere ed accogliere il vangelo di liberazione portato da Gesù, come l’unico capace di guarirli e salvarli. In quali situazioni ci siamo sentiti esclusi ed emarginati con o senza nostra colpa personale?
3/ Quali sono i nuovi lebbrosi che la nostra società tende sempre di nuovo a creare (senza fissa dimora, zingari, immigrati, bambini abortiti, profughi, disoccupati, persone di altra religione, ecc)
PREGHIAMO
Padre, che nel tuo Figlio crocifisso
annulli ogni separazione e distanza,
aiutaci a scorgere nel volto di chi soffre
l’immagine stessa di Cristo,
per testimoniare ai fratelli la tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.