LECTIO DI PENTECOSTE
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. + RIT
Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.+ RIT
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore.+ RIT
Sequenza
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.
Dagli atti degli apostoli 2,1-18
1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». 12Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l’un l’altro: «Che cosa significa questo?». 13Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di vino dolce».
14Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole. 15Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del mattino; 16accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele:
17Avverrà: negli ultimi giorni – dice Dio – su tutti effonderò il mio Spirito;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno sogni. 18E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno.
COMMENTO BIBLICO
Dopo sette settimane dalla Pasqua di liberazione dalla schiavitù egiziana, gli ebrei rinnovavano la loro Alleanza con Dio e lo ringraziavano per il dono della sua Legge, che avrebbe garantito l’unità e la libertà del popolo d’Israele davanti agli altri popoli. Proprio in questa festa Luca trova la cornice giusta per collocare l’evento fondatore del nuovo popolo di Dio in Gesù Cristo. Evento costituito sia dal dono agli apostoli dello Spirito Santo, cioè della nuova legge interiore di libertà e di amore, sia dalla prima predicazione pubblica della conversione e del battesimo agli ebrei e ai pellegrini venuti per la festa. Per descrivere simbolicamente il dono interiore e straordinario dello Spirito Luca riprende i segni della manifestazione di Dio a Mosè sul Sinai: il vento impetuoso, il tuono e il fuoco, questa volta sotto la forma di lingue, cioè di nuove capacità di comunicazione entusiastica. Lo Spirito opera una trasformazione interiore profonda degli apostoli, mostrando loro la bellezza e la grandezza inaspettata del progetto di salvezza dell’umanità intera in Gesù Cristo. Essi scoprono con entusiasmo, anche se non in modo repentino come sembra raccontare Luca, la profondità e l’estensione del Regno di Dio predicato e testimoniato da Cristo. E insieme ricevono la chiamata personale a diventare protagonisti coraggiosi del progetto di Dio. Essi avvertono di saper comunicare in modo nuovo, più autorevole e convincente quel Regno nel quale tutti i popoli avranno pari dignità e salvezza perché redenti da Gesù Cristo.
Luca prospetta poi una infusione dello Spirito Santo anche sugli ascoltatori ebrei, sia stranieri che locali presenti, i quali si sentono interpellati in modo nuovo, familiare ed efficace dai nuovi predicatori.
Accade il contrario dell’episodio biblico della torre di Babele: là le varie lingue e diverse culture avevano impedito di creare un unico regno sulla terra degli uomini ribelli a Dio,qui invece lo Spirito Santo con il suo linguaggio universale dell’amore, dell’uguaglianza e della libertà, riesce a toccare il cuore dei presenti, proprio malgrado e attraverso la diversità delle lingue e delle culture.
Pietro allora prende la parola e nel suo discorso cita anzitutto il profeta Gioèle per spiegare l’origine della predicazione coraggiosa ed entusiasta degli apostoli. E’ lo Spirito di Dio inviato da Cristo che promette
una nuova forma di salvezza per tutti i popoli. Dopo la morte e la resurrezione di Gesù è arrivato il giorno della condanna del male che minaccia l’umanità e della conversione, prima che venga il giudizio di Dio.
La sorpresa è che molti ”si sentono trafiggere il cuore.. e dicono: che cosa dobbiamo fare?” (2,37), mostrandosi disponibili al battesimo e all’ingresso nella nuova comunità. Dopo l’ascensione di Gesù inizia così il tempo dello Spirito Santo che continua la sua rivelazione dell’amore di Dio all’interno della chiesa.
Lo Spirito è ispirazione di sogni e speranze sempre nuove, è libertà di esprimersi senza paura e rispetto umano, davanti a tutti e per il bene di tutti. Dov’è oggi lo Spirito? E’ dove i cristiani lottano contro le divisioni storiche tra le chiese e per l’unità visibile di esse. E’ dove sanno rischiare la vita per denunciare soprusi e difendere le vittime delle ingiustizie, della criminalità e della corruzione politica. Dove difendono l’ambiente naturale, la vita e l’integrità delle creature che lo abitano.
Lo Spirito è oggi più che mai il regista della vera comunicazione degna degli uomini e della ricerca della verità e del bene. Il problema principale dell’umanità odierna, costretta dai media alla convivenza e al confronto continuo di lingue, culture e religioni le più diverse, resta quello di riuscire a comunicare con l’altro simile e diverso. Solo lo Spirito di Dio potrà donarci quello speciale potere di esprimersi e di toccare il cuore, cioè di identificarci con empatia con ogni uomo anche il più diverso e lontano da noi.
PER LA RIFLESSIONE PERSONALE
1/ Che cosa mi ha fatto capire in questo ultimo anno lo Spirito di bello, di grande, che merita entusiasmo e speranza?
2/ La Parola di Gesù riesce a trafiggere il nostro cuore e a muovervi ad una conversione continua?
3/ Con la forza dello Spirito e il coraggio della Parola di Dio riusciamo a toccare il cuore delle persone che incontriamo?
4/ Come cristiani di oggi sentiamo l’entusiasmo di un messaggio di fraternità universale in Cristo, il solo capace di salvare l’umanità?
O Dio, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione,
diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e rinnova anche oggi nel cuore dei credenti
i prodigi che nella tua bontà hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.